Plastica non rifiuto: il progetto GAIA e gli obiettivi entro il 2024

di Aurelio Manzoni, Sustainability Manager di Nuncas

 

Che mondo sarebbe senza la plastica? Spiagge e oceani puliti? Che bello sarebbe un pianeta incontaminato, senza rifiuti e senza inquinamento!  Ma eliminare la plastica non è la soluzione dei nostri mali; infatti, se arriva a inquinare è perché sbagliamo qualcosa nel fine vita dei nostri imballaggi. È responsabilità di tutti gestirli in maniera sostenibile: si parte dalle aziende che devono prevedere un imballaggio ridotto al minimo e che sia completamente riciclabile, passando poi per il consumatore che ha il dovere di conferirlo nella corretta frazione di raccolta differenziata, fino all’impianto di riciclo che deve rigenerane la maggior quantità possibile per ridurre lo smaltimento e immettere sul mercato nuove materie prime di qualità. Ricordiamoci a proposito le regola delle tre R: riduci, riusa, ricicla.

La plastica infatti è una risorsa troppo preziosa per finire in una discarica o incenerita o addirittura abbandonata nell’ambiente. Pensiamo alle sue proprietà quali la leggerezza o la resistenza agli urti e alla sua durata che può essere decine o centinaia di volta superiore alla vita dell’imballaggio stesso quando viene buttato. Proprio per le sue insostituibili virtù Nuncas non vuole eliminarla ma riciclarla, tutta!

Amiamo prenderci cura della Casa in tutti i sensi, intesa anche come pianeta, ambiente e chi vi abita; per questo facciamo la nostra parte su un problema così importante come quello della plastica, e da rifiuto la trasformiamo in risorsa. Ci siamo prefissati l’obiettivo di ridurre al minimo la produzione di nuova plastica.

L’Unione Europea sta lavorando agli obiettivi di lungo termine ma non deve essere necessario attendere le cogenze normative per fare del bene al nostro pianeta! Per questo motivo preferiamo essere più realisti del re e abbiamo intrapreso un percorso tutto nostro (che ci piace chiamare progetto GAIA) che ci porterà già alla fine del 2024 ad utilizzare solo plastica riciclata dopo utilizzo (Post-Consumer Recycled).

 

Il progetto GAIA: entro la fine del 2024 il portfolio Nuncas prevedrà solo flaconi in plastica riciclata

L’anima del progetto è la riduzione dell’impatto ambientale dei nostri prodotti, a partire dai flaconi e da tappi. Abbandonando l’uso di plastica vergine e producendo i nostri imballaggi primari con il 100% di plastica riciclata facciamo un grande salto!

La maggior parte dei nostri flaconi è in HDPE, la plastica più flessibile e facile da riciclare anche con processi poco energivori; alcuni sono in PET perché la composizione chimica del prodotto in essi contenuta non è compatibile con il polietilene. Ad oggi siamo a più del 20% di utilizzo di materiale riciclato, come ad esempio nella nostra linea Vegetale, in collezioni più recenti quali Outdoor, Cooper, Piccolo Bucato e in alcuni prodotti rivisitati in questo senso (ad esempio Drops L'originale, Glasnet, Casa9 Detergente Multiuso). Arriveremo a meno del 60% entro la fine di quest’anno con gli iconici Pavimenti Profumati e alcune cere per pavimenti come Livax Splendi Parquet.

Come detto, puntiamo a convertire il 100% dei flaconi dei nostri prodotti entro la fine del 2024.

Il progetto GAIA in cifre

Per condividere alcuni numeri, nel solo 2022 abbiamo utilizzato 260 tonnellate di polietilene in granuli.

Abbiamo valutato l’impatto ambientale della sola sostituzione del granulo in plastica vergine con uno in plastica riciclata per ciascuno dei 17 indicatori ambientali, appoggiandoci ai dati presenti nel database internazionale di riferimento Ecoinvent v3.7.

Concentrandoci solo sull’impatto relativo al cambiamento climatico, abbiamo verificato che se utilizzeremo plastica riciclata sul territorio nazionale invece che plastica vergine di produzione europea in un anno avremo una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 397.820 kg CO2 eq. che corrispondono alla CO2 assorbita in un anno da 53.042 alberi*.

 

La plastica riciclata: selezione, caratteristiche e reperibilità

Non tutto certamente è semplice e banale! Ci riteniamo dei veterani nell’uso della plastica riciclata avendo iniziato le prime conversioni nel lontano 2010. Il polietilene riciclato che utilizziamo viene ottenuto per selezione meccanica, triturazione e rifusione in granuli; non viene riciclato per via chimica, cosa che implicherebbe enormi costi ambientali; porta con sé in questo modo alcune caratteristiche di macchinabilità e di soffiaggio leggermente diverse dalla plastica vergine e deve essere lavorata con cura.

Ora le tecnologie di separazione dei rifiuti per singola tipologia di plastica sono molto evolute, per cui la plastica a cui viene data una “seconda vita” è di migliore qualità, tuttavia permangono caratteristiche estetiche molto diverse. Il colore infatti è più opaco (oggi l’effetto mat però è sempre più di moda!) e permane qualche residuo di odore derivante dal profumo precedentemente contenuto; se dovessimo produrre polietilene per l’industria alimentare non potremmo utilizzare questa plastica ma per imballare detergenti va più che bene e non rappresenta alcun rischio per la salute perché non si hanno cessioni dalla plastica al nuovo liquido che essa conterrà. Un po’ come la carta riciclata che tende a essere più scura e irregolare, o la frutta biologica che non brilla di luce propria come quella da agricoltura intensiva. I nostri flaconi saranno più opachi e per questo sfoggeranno colori diversi, ma comunque molto chic.

Anche la disponibilità di questa plastica aumenta di continuo: quanto meglio come consumatori separiamo e conferiamo correttamente i materiali alla raccolta differenziata, tanto più avremo a disposizione plastica destinata a seconda vita; per ora in pochi ne fanno utilizzo massivo per cui il polietilene rigenerato è più di quello richiesto dal mercato, pertanto possiamo continuare il nostro percorso.

Riciclo: Italia leader in Europa

Va detto che l’Italia è leader nel riciclo dei rifiuti in tutta Europa e la disponibilità di materiale riciclato è sempre alta. Il 18 marzo scorso, in occasione della Giornata mondiale del Riciclo, CONAI il consorzio nazionale imballaggi ha comunicato che per il 2023 dovrebbe essere avviato a riciclo oltre il 77% degli imballaggi in acciaio, il 67% degli imballaggi in alluminio, più dell’85% degli imballaggi in carta e cartone, circa il 63% degli imballaggi in legno, quasi il 59% degli imballaggi in plastica e bioplastica, e l’80% circa degli imballaggi in vetro. Un risultato che supererebbe di dieci punti percentuali quel 65% complessivo che l’Unione Europea chiede ai suoi Stati membri entro il 2025.

E’ importante continuare a stringere relazioni di partnership su tutta la filiera degli imballaggi, dalla loro progettazione fino al riciclo per ottimizzare sempre meglio, insieme, tutti i processi.

 

Non semplicemente plastica riciclata nel futuro di Nuncas!

Anche se è vero che convertire tutta la plastica che utilizziamo a plastica riciclata è un ambizioso passo da fare per la riduzione dell’impatto ambientale dei nostri materiali di imballaggio, il progetto GAIA non si ferma qui!

Sappiamo bene che avere plastica riciclata di alta qualità è fondamentale per poterla riutilizzare senza problemi in un numero sempre maggiore di applicazioni. Per questo occorre migliorare la riciclabilità stessa del packaging, ad esempio, cercando di uniformare i materiali in esso utilizzati.

Facciamo un esempio: il nostro iconico prodotto Pavimenti Profumati oggi ha un flacone in HDPE (Polietilene ad Alta Densità), mentre il tappo e l’etichetta sono in PP (Polipropilene). Una volta che avremo realizzato tutti e tre gli elementi in plastica riciclata dovremo cercare di realizzare tutto in polietilene affinché, qualora non si riuscisse debitamente a separarli, possano essere riciclati insieme senza danneggiare la plastica seconda vita.

Ma per ora avanti tutta sulla plastica riciclata!

Nuncas si prende cura delle cose affinché risaltino in tutto il loro splendore e il progetto Gaia ridefinisce il concetto di bellezza dei nostri prodotti sempre per fare le cose al meglio, alla Nuncas.

 

* Conversione sulla base del Dossier forestazione di AzzeroCO2 (2012)